È operativo da oggi, presso la nostra sede di Tricase, il nuovo Centro di Primo Soccorso per tartarughe marine, nato grazie alla collaborazione con Naturalia – Società Cooperativa Sociale, ente gestore del Centro Recupero del Museo di Storia Naturale del Salento di Calimera. L’iniziativa rafforza la rete di protezione della fauna marina nel Salento, offrendo un punto di intervento tempestivo lungo la costa meridionale per esemplari in difficoltà.
La sede CIHEAM di Tricase – attiva dal 2015 come centro di formazione, ricerca e cooperazione per lo sviluppo sostenibile delle comunità costiere – amplia così il proprio ruolo accogliendo temporaneamente gli animali recuperati sul territorio, per stabilizzarli e monitorarli prima del trasferimento al centro specializzato di Calimera. Nella stessa sede opera anche un distaccamento del Centro Mare di ARPA Puglia, grazie a un accordo per l’uso congiunto degli spazi e lo sviluppo di azioni comuni legate alla tutela ambientale e al monitoraggio delle risorse naturali.
La convenzione tra CIHEAM Bari e Naturalia prevede anche lo sviluppo congiunto di attività di monitoraggio ambientale, ricerca scientifica, formazione e sensibilizzazione, coinvolgendo operatori della pesca, scuole, studenti e ricercatori. Entrambe le realtà metteranno a disposizione le proprie competenze e strutture per promuovere una gestione sostenibile delle risorse naturali e contribuire alla conservazione delle specie marine, adottando un approccio integrato e partecipato.
Con questa iniziativa, il CIHEAM Bari – anche attraverso la sua sede di Tricase – rinnova l’impegno nella protezione della biodiversità e nello sviluppo sostenibile delle comunità costiere mediterranee. La collaborazione con Naturalia conferma la volontà condivisa di unire risorse, conoscenze e visione per affrontare con efficacia le sfide ambientali attuali.
La struttura ha già accolto il suo primo esemplare: un giovane esemplare di Caretta caretta precedentemente curata a Calimera, che resterà ospite a Tricase per alcuni giorni prima del rilascio in mare previsto per sabato.
Il Consiglio di amministrazione del CIHEAM, riunitosi in questi giorni a Parigi, ha nominato Biagio Di Terlizzi nuovo direttore della sede italiana di Bari.
Già direttore aggiunto e responsabile dell’Area Cooperazione, Di Terlizzi ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo dell’Istituto, rafforzando le sinergie con i territori e i partner della cooperazione internazionale. La sua profonda conoscenza del CIHEAM Bari, unita a un’esperienza consolidata nella gestione di progetti complessi in contesti strategici del Mediterraneo e dell’Africa, rappresenta una garanzia di continuità, rinnovamento e capacità di affrontare con competenza le sfide future.
Contestualmente, Maurizio Raeli conclude il suo mandato come direttore del CIHEAM Bari e assume un nuovo ruolo come delegato del Governo italiano al Consiglio di amministrazione del CIHEAM, proseguendo così il suo impegno a favore dell’Organizzazione.
Fondato nel 1962, il CIHEAM (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) è un’organizzazione intergovernativa composta da 13 Paesi: Albania, Algeria, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Spagna, Tunisia e Turchia. La sede centrale è a Parigi.
L’organo di direzione e decisione dell’Organizzazione è il Consiglio di amministrazione, composto da un delegato per ciascun Paese membro. Ne fanno parte, con voto consultivo, anche rappresentanti dell’OCSE e del Consiglio d’Europa, mentre partecipano come osservatori i delegati della Commissione Europea, della FAO e dell’OADA.
La struttura operativa del CIHEAM si articola in un Segretariato Generale e quattro Istituti dislocati nei seguenti Paesi: Italia (Bari), Grecia (Chania), Spagna (Saragozza) e Francia (Montpellier).
Il CIHEAM Bari è la sede operativa italiana dell’Organizzazione. Gode dei privilegi di extraterritorialità riconosciuti dalla Repubblica Italiana agli organismi internazionali e rappresenta un centro d’eccellenza per la formazione postuniversitaria, la ricerca scientifica applicata e la progettazione di interventi di cooperazione internazionale. Opera negli ambiti della gestione sostenibile delle risorse naturali, valorizzazione delle filiere agricole, agricoltura biologica, economia circolare blue e green, sviluppo costiero, promozione dell’imprenditoria giovanile nei Paesi partner.
Jahorina, 28 May 2025 – The final conference of the ANC BiH Project – Sustainable Economic Development and Environmental Protection in Areas With Natural Constraints was held at Hotel Vučko, in the presence of national institutions, international partners, and experts.
On this occasion, the new project ProBio BiH – Promoting Local Biodiversity through Nature-Based Innovation in the Agri-Food Sector was officially launched. Both initiatives are funded by the Italian Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation (MAECI) and implemented by the Italian Agency for Development Cooperation (AICS) through CIHEAM Bari, in partnership with institutions at all governance levels in Bosnia and Herzegovina.
Government and diplomatic representatives highlighted the projects’ strong impact on rural development, institutional strengthening, and alignment with EU standards. ProBio BiH will focus on biodiversity protection, innovation, and youth entrepreneurship, with training activities targeting over 200 civil servants and researchers, and direct support to 100 agricultural producers and start-ups.
The successfully completed ANC BiH project invested over 1 million BAM in 11 municipalities, delivering infrastructure, training, socio-economic analysis, and local development strategies.
CIHEAM Bari, active in Bosnia and Herzegovina since 2000, reaffirms its commitment to inclusive and sustainable rural development across the region.
11 June 2025 – 10:00 to 11:30 (CEST) – A global webinar will officially launch the IPPC Plant Health Campus, a new free e-learning platform dedicated to plant health, developed by the IPPC Secretariat and the FAO elearning Academy, with support from the European Union.
Designed to transform access to phytosanitary training, the platform offers certified courses, practical guides, and operational tools that can be accessed anytime, anywhere, even with limited internet connectivity.
The IPPC Plant Health Campus is tailored for plant protection officers, trainers, technical staff, government officials, and plant health professionals, aiming to:
✔️ Develop individual knowledge and learning
✔️ Support national training programs and capacity development efforts
✔️ Strengthen integration of plant health into academic and university curricula
The webinar will include a live tour of the platform, testimonials from experts already using it in the field, and practical suggestions on how to integrate the Campus into personal learning pathways, national training systems, and technical cooperation efforts.
The event is open to the entire global plant health community and will be held in English, with simultaneous interpretation in French.
For more information: IPPC website | FAO elearning Academy
The ceremony marked the conclusion of the 2024 edition of the SARe Master programme, with six students from Egypt, Morocco, and Tunisia successfully earning their Master of Science degree. Each graduate presented original research addressing key challenges facing agroecosystems in their respective countries, demonstrating analytical depth and a commitment to sustainable solutions.
Congratulations to Wafa Boujhar for the Best Thesis titled: “Understanding opportunities for a dynamic conservation of Global Important Agricultural Heritage Systems (GIAHS): a participatory assessment of the Ramli system in Sidi Ali El Mekki lagoon, Tunisia”.
CIHEAM Bari is also glad to announce the awarding to Oumaima Srih for her thesis on women’s empowerment in rural Tunisia. Her work stands out for its academic value and its strong alignment with the institutional commitment to gender equality.
Dal 29 maggio al 3 giugno, il Museo Civico di Bari accoglierà la mostra fotografica Il sole nelle mani, che segna il ritorno in città del grande maestro della fotografia italiana, Mario Cresci, tra i più noti e apprezzati fotografi del panorama internazionale.
L’esposizione ripropone gli scatti con cui l’artista si aggiudicò nel 2006 il concorso Uno scatto per l’economia, promosso dalla Camera di Commercio di Bari.
La rassegna racconta, attraverso lo sguardo aperto verso nuovi linguaggi di Cresci, il lavoro quotidiano dei giovani ricercatori del CIHEAM Bari, sede italiana dell’organizzazione internazionale di alti studi agronomici mediterranei, ritratti tra laboratori, campi sperimentali e serre.
Il vernissage si terrà giovedì 29 maggio alle ore 18.30 al Museo Civico di Bari, con interventi di Mario Cresci, Pio Meledandri, curatore, Annalisa Ciliberti, Accademia di Belle Arti di Bari. A portare i saluti istituzionali, Vito Leccese, sindaco di Bari, Maurizio Raeli, direttore CIHEAM Bari, Lucia Di Bisceglie, presidente Camera di Commercio di Bari e Letizia Carrera, docente di sociologiadel territoriodi UniBa.
Venerdì 30 maggio alle 10.30, l’Aula Magna Aldo Cossu dell’Università Aldo Moro di Bari ospiterà una lecture di Mario Cresci su L’attualità del pensiero meridiano, con la partecipazione della sociologa, Letizia Carrera, e del giornalista e critico, Oscar Iarussi. L'incontro sarà aperto dai saluti del rettore, Stefano Bronzini, del direttore del CIHEAM Bari, Maurizio Raeli, dell’assessora alla Cultura, Paola Romano, e del direttore del Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica di UniBa, Paolo Ponzio.
Il progetto è stato ideato da Pio Meledandri, già direttore del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari, Annalucia Leccese, presidente dell’Associazione Amici di Ernest Verner, Stefania Lapedota, CIHEAM Bari.
L’evento è promosso dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dal CIHEAM Bari per la Cultura, con il patrocinio di Comune di Bari, Camera di Commercio di Bari, Museo Civico di Bari, Comune di Noicattaro, DIRIUM-UniBa, Collettivo Artiemiele, Accademia di Belle Arti di Bari, UrbaLab, con il supporto di numerosi sponsor e realtà culturali del territorio.
La mostra Il Sole nelle Mani sarà allestita al Museo Civico di Bari (Strada Sagges,13) dal 29 maggio al 3 giugno. Sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 18.30, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 13.30.
Gli eventi sono ad ingresso gratuito.
Disponibile il catalogo della mostra: Mario Cresci, Il Sole nelle Mani, Latitudine 41 Edizioni, 2025 | ISBN: 979-12-81592-05-6
«Il sole nelle mani è l’idea simbolica della luce in cui anche la fotografia vive. In essa si collocano sia le immagini di un passato rurale, sia la ricerca attuale sul territorio pugliese. È il sole-vita dell’antica “cultura delle mani” e ha la stessa valenza della luce della mente che illumina i saperi e le speranze del futuro». Mario Cresci, 2006
Mario Cresci, nato a Chiavari nel 1942, è una delle figure più influenti della fotografia italiana del secondo Novecento. Attivo sin dagli anni Sessanta, il suo lavoro si distingue per l’approccio analitico e progettuale, in cui la fotografia si fonde con il disegno, la grafica e le discipline visive.
Il suo lungo rapporto con il Mezzogiorno ha radici profonde: nel 1967 arriva a Tricarico (Basilicata) e poco dopo si trasferisce a Matera, dove vivrà per vent’anni. Qui fonda uno studio di grafica e sviluppa un linguaggio visivo che intreccia antropologia, arte e memoria. Nel capoluogo pugliese, tra gli anni ’70 e ’80, tiene mostre e corsi, collaborando con istituzioni come l’ARCI e la casa editrice Laterza, per la quale realizza importanti pubblicazioni fotografiche come La terra inquieta (1981) e Immagini di un paesaggio imprevisto (1983).
Nel 1984, con Luigi Ghirri, cura il celebre progetto Viaggio in Italia, esposto a Bari grazie al sostegno della Pinacoteca Provinciale. Più recentemente, ha sviluppato una relazione stabile con il Politecnico di Bari, contribuendo alla nascita e alla crescita del Museo della Fotografia.
La sua fotografia rifugge dal reportage classico: è uno strumento critico, capace di leggere il territorio e la società attraverso tracce visive e antropologiche. È così anche nel lavoro Il sole nelle mani, realizzato al CIHEAM Bari per il concorso Uno scatto per l’economia indetto dalla Camera di Commercio di Bari, dove Cresci ha colto con profondità lo spirito della ricerca scientifica e il dialogo culturale tra le sponde del Mediterraneo.
Tra i suoi workshop più significativi, quello tenuto nel 2007 al CIHEAM Bari, dedicato alla fotografia come strumento di integrazione. L’esperienza pugliese è per Cresci una costante ricerca di senso, memoria e rinnovamento visivo.
In occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, apre a Tunisi il primo mercato contadino della capitale, il "Marché de l’Agriculture Tunisien", grazie al progetto Mediterranean and African Markets Initiative (MAMi – Farmers Markets Project). Un’iniziativa che va oltre il commercio e diventa manifesto di una nuova economia possibile, fondata sulla sostenibilità, la dignità del lavoro agricolo e l’inclusione sociale.
Si tratta del quarto mercato aperto in meno di un anno dopo Alessandria d’Egitto, Nairobi e l’ultima apertura in Libano, nell’ambito del progetto sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano, realizzato da Ciheam Bari, in collaborazione con la World Farmers Markets Coalition e la Fondazione Campagna Amica di Coldiretti. L’Italia, con il suo modello di agricoltura contadina, torna a essere protagonista nel Mediterraneo e in Africa, accompagnando comunità e territori in un percorso concreto di crescita locale e sostenibile.
Ogni sabato, presso la sede dell’Unione Tunisina dell’Agricoltura e della Pesca (Utap), i cittadini tunisini potranno acquistare direttamente dai produttori alimenti freschi, locali, di stagione, frutto di pratiche agricole rispettose della terra e della biodiversità. Il mercato ospiterà circa 30 aziende agricole familiari, molte delle quali gestite da donne, che offriranno frutta e verdura, formaggi, miele, carne, pesce, pane tradizionale come il Mlawi e bevande artigianali.
Un risultato importante che risponde a una delle più grandi sfide globali indicate anche dalla FAO: la perdita di biodiversità, con 1 milione di specie a rischio di estinzione a causa delle attività umane. Promuovere economie locali del cibo significa garantire sicurezza alimentare, tutelare le risorse naturali e rafforzare i legami tra comunità.
E per celebrare la biodiversità, in Tunisia ci sarà un pezzo di made in Italy anche grazie alla presenza sui banchi di alcune eccellenze del nostro territorio come i legumi della Tuscia, il farro del Pungolo, le Nocciole dei Monti Cimini, la farina di farro, la Lenticchia d'Altamura IGP, la Birra al sedano bianco, i capperi al sale e l’olio extra vergine d'oliva - varietà rosciola.
In occasione dell’inaugurazione del mercato, l’Ambasciatore d’Italia in Tunisia, Alessandro Prunas, ha dichiarato: “Nello spirito del Piano Mattei, la promozione in Tunisia di buone pratiche agricole, inclusa l’agricoltura biologica, è al cuore dell’azione della Cooperazione Italiana, che conta su una presenza storica in tutte le aree del Paese. Il sostegno agli imprenditori e alle produzioni locali è cruciale per assicurare uno sviluppo sostenibile nel rispetto delle risorse naturali e per questa ragione l’iniziativa di oggi, finanziata con un contributo del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale al Ciheam Bari, è di importanza centrale.”
“L'apertura del mercato a Tunisi rappresenta un esempio concreto di cooperazione tra associazioni di agricoltori, resa possibile grazie alla sinergia tra la Fondazione Campagna Amica di Coldiretti e l’UTAP, l’associazione tunisina degli agricoltori – sottolinea Carmelo Troccoli, direttore Fondazione Campagna Amica e World Farmers Markets Coalition - È proprio questo uno degli obiettivi principali che ci siamo posti: costruire una comunità globale di produttori agricoli che incontrano direttamente i consumatori, dando vita a sistemi alimentari locali, sostenibili e trasparenti.”
“Questa inaugurazione – spiega l’Unione Tunisina dell’Agricoltura e della Pesca (Utap) - segna un passo significativo verso la valorizzazione dell’agricoltura locale e la promozione di sistemi alimentari sostenibili. Un’opportunità concreta, soprattutto per le donne del mondo rurale tunisino, per accedere al mercato, valorizzare i propri prodotti e rafforzare la propria posizione nel settore agricolo.”
“Dopo Egitto, Kenya e Libano – afferma Biagio Di Terlizzi, direttore aggiunto CIHEAM Bari - approdiamo oggi in Tunisia. Non è solo un’inaugurazione, ma un gesto che mette al centro la persona che produce con passione e quella che consuma con consapevolezza. Il mercato contadino non è un semplice punto vendita: è un presidio culturale, uno spazio di conoscenza e di futuro. È qui che la filiera corta si trasforma in un’opportunità concreta per lo sviluppo umano ed economico.”
L’esperienza italiana dei mercati contadini di Campagna Amica, con oltre 4.000 prodotti agroalimentari tradizionali tutelati, fa oggi scuola nel mondo. Ogni apertura non è solo un nuovo mercato, ma un nuovo tassello di comunità, dove la biodiversità diventa una scelta quotidiana.