Freshly launched, "3EFISHING" is a new Interreg project that will introduce hybrid propulsion in the fishing vessels of the Italian and Croatian fleets operating in the Adriatic sea, thereby implementing the European Green Deal, the pact to achieve climate neutrality by 2050.
The project is expected to last 30 months and involves three phases, based on the key factors of "3EFISHING": Engineering, Environment and Economy.
The opening event held online on April 18 was attended, among others, by Professor Luca Fontanesi, University of Bologna Rector's delegate for competitive research projects, Professor Alessandro Chiarucci, dean of the Department of Biological, Geological and Environmental Sciences at Unibo, and Professor Fausto Tinti, project manager of "3EFISHING."
"Fisheries and aquaculture are among the most relevant socio-economic activities in the coastal regions of the world playing a central role in the Blue Economy of the Adriatic region, particularly for Italy and Croatia", explained Fausto Tinti, professor of Zoology at the University of Bologna. "However, these sectors suffer from a low level of performance in terms of public-private collaboration, applied research and technology transfer.
"Despite many efforts made to propose smart solutions and improve digitization and networking through previous research programmes, the heart of the sector suffers from a lack of innovation and modernization of the fishing fleet. In this context, the transition to electric-powered vessels that can reduce fuel consumption, noise and emissions at sea are desirable to mitigate both the negative economic and social effects on artisanal fisheries and aquaculture, and to financially support the sector" - continued Professor Tinti. "With the 3EFISHING project we intend to test and demonstrate the feasibility of this transition under real operating conditions, so as to make it easier for vessels to transition to electric and more eco-friendly technologies, both from an engineering and financial point of view".
The project will rely on the collaboration of ten partners. The University of Bologna and the Split Institute of Oceanography will be involved in transferring innovation into the key areas of engineering and small-scale fisheries/aquaculture and will be working to develop low-carbon solutions with support also from the Croatian Ministry of Agriculture and the Italian Institute of Services for the Agricultural Food Market.
The project also involves the Marche Region's Agency for Innovation in Agribusiness and Fisheries, "Marche Agricoltura Pesca", CIHEAM Bari, and Zadar County, which will be responsible for involving stakeholders in the sector. Cromaris, Croatia's leading aquaculture company, will be operating in innovation processes and testing.
Finally, associated with the project for the part dedicated to the dissemination of collected information are the Emilia-Romagna Region and Cestha, the Experimental Center for the Protection of Habitats in Marina di Ravenna, which deals with conservation programmes for endangered species and the promotion of sustainable management of the sea and coasts.
Si è tenuta il 24 maggio al CIHEAM Bari la cerimonia di consegna dei diplomi di Master che ha visto protagonisti 9 studenti provenienti da altrettanti Paesi.
4 ragazze e 5 ragazzi hanno completato con successo il Master in Sustainable Agroecosystems and Resilience (SARe), presentando ad una giuria internazionale studi di grande rilevanza. Nel corso del loro intenso percorso di studio di 18 mesi, gli studenti hanno affrontato con dedizione e passione le sfide dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, adottando una nuova visione basata sulla resilienza dei territori e sull'applicazione dei principi agroecologici. Il loro impegno si è concretizzato in progetti di ricerca significativi, realizzati nei rispettivi Paesi d'origine: Algeria, Egitto, Etiopia, Libano, Kenya, Malawi, Marocco, Serbia e Tunisia, toccando spesso comunità situate in aree remote, arricchendo il loro lavoro con esperienze sul campo e contribuendo a un profondo impatto sociale.
Il percorso formativo del Master SARe non si è limitato all'aspetto accademico. Come gli stessi studenti hanno affermato nel corso della cerimonia, l’inclusività e la multiculturalità del programma di studi del CIHEAM Bari, hanno fatto sì che si creasse un mosaico di culture e nazionalità; una comunità di persone in grado di apprezzare valori fondamentali come l'amicizia, la cooperazione, la tolleranza e la pace.
Il CIHEAM Bari, con il patrocinio di ANCI e in collaborazione con Slow Food Italia, Campagna Amica-Coldiretti, Resilient Local Food Supply Chains Alliance, ESTÁ e la Rete italiana politiche locali del cibo, è lieto di annunciare il lancio del corso di alta formazione per Manager delle politiche locali del cibo, dedicato al personale dei Comuni e delle Regioni italiani, inclusi dirigenti e funzionari.
Questo innovativo percorso formativo, che parte il 23 maggio p.v., mira a fornire competenze avanzate per disegnare, sviluppare e gestire politiche alimentari integrate, promuovendo la transizione alimentare nelle città italiane. Le tematiche trattate includono la governance e la gestione delle politiche locali del cibo, l’organizzazione di mercati dei contadini e filiere corte, la logistica, l’educazione alimentare, il procurement pubblico e le mense, la gestione delle filiere dello spreco alimentare e il contrasto alle povertà alimentari, con particolare attenzione alla coesione con lo spazio rurale.
Durante il corso, i 24 partecipanti avranno l’opportunità di apprendere da esperienze concrete promosse dalle organizzazioni coinvolte, attraverso lezioni teoriche e visite tecniche. Questo percorso formativo risponde alla necessità di contribuire alla transizione dei sistemi alimentari entro il 2030, in linea con l'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 2 dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite: Sconfiggere la fame. Con l'urbanizzazione mondiale prevista al 70% entro il 2050, le città avranno un ruolo cruciale nel garantire sicurezza alimentare e sostenibilità.
L'obiettivo principale del corso è potenziare le competenze del personale tecnico delle amministrazioni pubbliche, permettendo loro di disegnare, sviluppare e gestire politiche locali del cibo efficaci per la transizione alimentare. Il programma prevede lezioni frontali, esercitazioni pratiche, project work e visite tecniche, con un’offerta formativa adattata alle specifiche esigenze dei partecipanti. Materiale di studio e strumenti saranno disponibili tramite piattaforme digitali.
Dal 15 al 17 maggio 2024, l'Università di Bari ha ospitato la seconda conferenza del Food Law Academic Network (FLAN), un evento di rilievo internazionale che ha riunito esperti, studiosi e professionisti per discutere sul tema delle Questioni giuridiche per un sistema agroalimentare sostenibile. La conferenza, organizzata in collaborazione con il CIHEAM Bari, ha rappresentato un'importante occasione per esplorare le dinamiche politiche e legali che influenzano la sostenibilità delle filiere agroalimentari.
Il FLAN, istituito con l'obiettivo di promuovere il dibattito sulle questioni di diritto alimentare, ha scelto Bari come sede di questo secondo incontro annuale. L’evento si è svolto nell’ambito del progetto di ricerca PRIN 2022, intitolato Towards a sustainable agrifood system: legal tools for the development of European agrifood supply chain. La conferenza si è concentrata su diversi aspetti chiave, tra cui le dinamiche politiche e le relazioni tra gli attori delle filiere agroalimentari, le questioni ambientali e i cambiamenti climatici, i diritti dei lavoratori nella supply chain.
Durante i tre giorni di lavori, i partecipanti hanno affrontato numerose tematiche cruciali per il futuro del settore agroalimentare. La sessione di apertura ha avviato la discussione sulla definizione di un concetto giuridico di sostenibilità, alla luce delle direttive delineate dal documento Farm to Fork e del quadro normativo sulla sostenibilità nell'Unione Europea.
I partecipanti hanno analizzato questioni relative al sistema alimentare sostenibile, un concetto globale definito dalla Commissione UE. Sono stati identificati modelli giuridici, migliori pratiche e casi di studio che hanno evidenziato sfide e opportunità per una sostenibilità integrata nelle filiere agroalimentari. Inoltre, sono stati presentati schemi politici e giuridici volti a stabilire un paradigma di sostenibilità per questo settore di vitale importanza.
La sessione conclusiva, tenutasi al CIHEAM Bari il 17 maggio, ha visto la partecipazione di illustri relatori e rappresentanti di diverse istituzioni accademiche e governative che hanno sintetizzato i risultati della tre giorni di lavori, ponendo l'accento sulle prospettive future delle politiche e degli strumenti giuridici per una catena agroalimentare sostenibile.
Teodoro Miano, Segretario Generale del CIHEAM e Irene Canfora dell'Università di Bari hanno aperto la discussione, seguiti da Chiara Cattabriga del Servizio Legale della Commissione Europea, che ha offerto una panoramica sulle questioni giuridiche legate alla sostenibilità agroalimentare.
Vincenzo Lorusso, DG Research & Innovation della Commissione Europea, ha discusso del partenariato per la sicurezza alimentare e nutrizionale e per l’agricoltura sostenibile (FNSSA) nell'agenda di innovazione Africa-Europa. Damiano Petruzzella, CIHEAM Bari, ha presentato le politiche locali per la transizione alimentare nel Mediterraneo, mentre Mirta Alessandrini, Università di Wageningen, ha relazionato sugli strumenti di sostenibilità e governance per una catena agroalimentare sostenibile.
Giuseppe Recchia, Università di Bari, ha affrontato le questioni legate al lavoro e alla sostenibilità sociale nella filiera agroalimentare, e Mariagrazia Alabrese, Scuola Superiore di Sant’Anna, ha discusso degli argomenti ambientali nella produzione agroalimentare. Silvia Rolandi, Università di Wageningen e di Pisa, ha presentato un rapporto sulla perdita di cibo, gli sprechi alimentari e la sicurezza alimentare.
Questo evento ha segnato un passo importante verso una maggiore consapevolezza e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, con l'obiettivo di affrontare le sfide e cogliere le opportunità di un settore in continua evoluzione.
La seconda edizione della conferenza FLAN ha, così, confermato l'importanza di un approccio multidisciplinare e collaborativo per promuovere la sostenibilità nelle filiere agroalimentari, offrendo una piattaforma per il dialogo e lo scambio di idee che potrà influenzare positivamente le politiche future a livello nazionale, europeo e dell’Africa.
Si è appena concluso nella Codeway Plenary di Fiera Roma l’incontro dedicato all'innovazione nell'agribusiness e al suo ruolo chiave nello sviluppo sostenibile globale.
La conferenza ha concluso l’agenda di appuntamenti di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia, con la partnership scientifica di The European House Ambrosetti. La manifestazione, che si conclude oggi, è realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, ha il patrocinio di MAECI, AICS e CNR ed è organizzata in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN.
L’appuntamento di questa mattina ha esplorato come la cooperazione internazionale possa essere un motore per il progresso sostenibile nel settore agricolo, fondamentale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo economico delle comunità rurali.
La sessione, moderata da Massimo Zaurrini di Internationalia, ha visto la partecipazione di figure chiave nel campo dello sviluppo e della cooperazione internazionale, che hanno condiviso iniziative correnti e future che mirano a integrare sostenibilità e innovazione nell’agricoltura.
Tatiana Marzi dell'Agenzia ICE, che ha illustrato i progetti di Lab Innova nel settore agricolo e la collaborazione con Macfrut per promuovere l’innovazione. Frank Cinque, Direttore Generale della Fondazione E4Impact, che svolge le sue attività in 20 Paesi africani e supporta gli imprenditori nella creazione di posti di lavoro e nel fornire soluzioni alle sfide dei loro Paesi, ha presentato l’acceleratore per start up in Kenya lanciato nel 2018: uno strumento che offre alle startup keniote un'esperienza di accelerazione premium, orientata all'azione e ai risultati, con l'obiettivo di far crescere le loro imprese, facilitare gli investimenti e i collegamenti con i mercati regionali e internazionali, con particolare attenzione a quelli italiani.
“Sono 15 anni che come E4Impact formiamo imprenditori africani d’impatto e in tutto questo tempo un numero è rimasto costante: il 44% di questi imprenditori opera nel settore agro-alimentare - ha sottolineato Cinque. L’apertura al commercio internazionale, l’innovazione tecnologica e il conseguente sviluppo economico del continente non può che passare da questo comparto.”
Anche Giovanni Giustino di Ceia Spa e Biagio Di Terlizzi, Direttore aggiunto del CIHEAM Bari, hanno condiviso le loro esperienze e visioni su come le innovazioni tecnologiche e le partnership strategiche possono trasformare il settore agricolo, con un focus particolare sul progetto Josme in Giordania, iniziativa che mira a rafforzare l'innovazione sostenibile delle PMI.
“La capacità di stimolare sinergie tra i diversi attori dello sviluppo, dalle istituzioni alle comunità locali, costituisce il vero valore aggiunto della cooperazione internazionale. Lo osserviamo quotidianamente nel settore agricolo, dove la creazione di una filiera della conoscenza, che passi dai decisori politici fino al singolo agricoltore, apre la via verso miglioramenti tangibili nella sicurezza alimentare come nella crescita lavorativa ed imprenditoriale di un sistema sociale – ha evidenziato il Direttore aggiunto del CIHEAM Bari.
Nella Regione del Mediterraneo allargato, grazie al sostegno dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), stiamo portando avanti una serie di iniziative che cerca di riunire istituzioni, piccole e medie imprese e comunità intorno ad un unico obiettivo: sostenere l’innovazione imprenditoriale e la digitalizzazione nell’agribusiness per trainare una trasformazione economica e culturale del mondo del lavoro”.
L'evento ha evidenziato l'importanza delle sinergie tra diversi attori dello sviluppo - governi, settore privato, istituzioni internazionali e società civile - per creare un impatto trasformativo che vada oltre la mera produzione agricola, affrontando le sfide legate alla sicurezza alimentare, all'empowerment delle comunità locali e all'integrazione dei piccoli produttori nei mercati globali. La conferenza ha offerto a tutti gli stakeholder l’opportunità di riflettere sulle pratiche correnti, scambiare idee e costruire una roadmap per un futuro dove l'agricoltura non solo nutra ma anche prosperi in armonia con l'ambiente e le comunità.
AL VIA LE PROPOSTE PROGETTUALI RELATIVE AI PROGRAMMI PRESENTATI A VALERE SULL’AVVISO PROT. N.182458 DEL 22 APRILE 2022 “CONTRATTI DI FILIERA V BANDO”
Il CIHEAM Bari, nell’ambito del Programma di filiera “Vini di Qualità Sostenibile” – utilmente collocato in graduatoria a valere sulle risorse del V Avviso MASAF n. 0182458 del 22/04/2022 – ha dato avvio al progetto di ricerca “VQS - Vini di Qualità Sostenibile.
L’obiettivo generale è quello di migliorare sensibilmente le performance agro ecologiche del sistema produttivo vitivinicolo, rendendo protagonisti dei traguardi raggiunti i produttori stessi, che diventano anche capaci di comunicare al consumatore finale i valori di responsabilità sociale associati ai Vini di Qualità Sostenibile.
Le attività di ricerca coinvolgono tutte le fasi del ciclo di produzione e sono indissolubilmente legate in un approccio organico alle dimensioni ambientale, economica e sociale e inserite in un framework circolare che interconnette la fase Micro (azienda), la fase Meso (il sistema di produzione) e la fase Macro (il rapporto con i consumatori). Gli elementi centrali attorno ai quali sono organizzate le attività prevalenti del piano di ricerca sono: la definizione di un nuovo standard di sostenibilità, la sua misurazione e gestione lungo il percorso dal campo alla tavola e la sua valorizzazione.
L’ambizione del lavoro è quella di individuare e misurare livelli incrementali di benefici ambientali compatibili con impegni attuabili in campo e tecnicamente ed economicamente sostenibili. Inoltre, si tradurrà il dato tecnico in cifra distintiva, capace di trasferire al consumatore il contenuto di responsabilità sociale associato al nuovo standard e al prodotto: Vini di Qualità Sostenibile.
Il progetto è stato avviato il 2 gennaio 2024 con la predisposizione della proposta definitiva; a seguito della approvazione da parte del MASAF, si provvederà alla pubblicazione della stessa su questo sito.
Il progetto si concluderà entro giugno 2026. I risultati saranno pubblicati su questo sito e saranno disponibili gratuitamente.
Grant agreement ID: Progetto utilmente collocato in graduatoria, in fase di istruttoria per quanto concerne la versione definitiva.
Responsabile scientifico: Prof. Felice Adinolfi
Durata del progetto: dal 02 gennaio 2024 al 30 giugno 2026.