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On 29–30 September 2025, CIHEAM Bari will host the event “Sustainable and Innovative Food Systems: The Mediterranean Diet as a Tool for Tourism and Local Development in EUSAIR Communities.”

This two-day workshop, organized by the EUSAIR Presidency of North Macedonia and DG REGIO, in collaboration with CIHEAM Bari and IFOAM, will bring together key stakeholders from regional, national, and EU levels. The event aims to explore how the Mediterranean Diet, recognized by UNESCO and FAO, can serve as a strategic driver for sustainable tourism, rural development, youth engagement, and food system innovation across the Adriatic-Ionian region.

The programme will feature high-level panels, interactive workshops, and best practice showcases focusing on three main areas:

The event represents a unique opportunity to exchange knowledge, strengthen regional cooperation, and highlight the role of sustainable food systems in supporting local development.

Location: CIHEAM Bari Campus, Valenzano (Bari), Italy
Dates: 29–30 September 2025

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“Servono interventi infrastrutturali, culturali e normativi”

In Italia solo il 2-3% delle acque reflue trattate viene riutilizzato, a fronte del 90% in alcune regioni della Spagna. Un ritardo significativo, che non è solo infrastrutturale ma anche culturale e normativo: la mancanza di un quadro tariffario chiaro frena lo sviluppo del riuso, mettendo a rischio la gestione sostenibile della risorsa idrica nei prossimi anni.

A lanciare l’allarme è Mauro Grassi, di One Water, il comitato promotore del primo Forum Euromediterraneo dell’Acqua, in programma a Roma nell’ottobre 2026. Grassi ha presentato i dati nel corso del Tunisia Regional Meeting, sottolineando come il riuso in Italia resti marginale e limitato a poche aree agricole, mentre in regioni come Murcia si arriva a riutilizzare fino al 90% delle acque trattate.

Le barriere non sono solo economiche e tecniche – legate ai costi di trattamento avanzato, distribuzione e stoccaggio – ma anche normative e culturali. Senza un sistema di incentivi stabile e una normativa chiara sulla tariffazione, il potenziale del riuso resta largamente inespresso.

Il riuso è invece una strategia chiave per paesi come Tunisia, Algeria e Marocco, che nei prossimi venti anni puntano a trattare e riutilizzare percentuali elevate di acqua, fino al 50-60% per usi agricoli, civili e industriali.

Il meeting regionale di One Water ha riunito a Tunisi circa quaranta rappresentanti dei governi mediterranei, con l’obiettivo di confrontare le strategie nazionali e le future sfide legate alla gestione dell’acqua.

«Con il Forum Euromediterraneo dell’Acqua vogliamo aprire un dibattito serio e strutturato – ha dichiarato Emilio Ciarlo, presentando l’appuntamento di Roma – mettendo al centro non solo infrastrutture e tecnologie, ma anche governance e regole del gioco. È il momento di superare i ritardi che ci separano dalle esperienze più avanzate».

Secondo Grassi, «il riuso delle acque reflue è una leva strategica per l’agricoltura e la sicurezza alimentare, ma richiede politiche più efficaci. Senza incentivi e senza un quadro tariffario chiaro, rischiamo di frenare l’adozione di una risorsa che può essere decisiva per la sostenibilità ambientale e la competitività delle filiere».

In questo contesto si inserisce il programma Tanit, parte del Piano Mattei, che vede la Tunisia protagonista nello sviluppo di pratiche innovative per il recupero delle acque reflue, a sostegno di un’agricoltura più sostenibile in tutto il Mediterraneo.

«Il progetto Tanit rappresenta un’occasione unica per rafforzare la cooperazione euromediterranea – ha spiegato Biagio Di Terlizzi del CIHEAM Bari – e il CIHEAM Bari avrà un ruolo chiave nella fase di applicazione del programma, favorendo la diffusione di modelli agricoli resilienti e innovativi».

Il 24 e 25 settembre scorsi, nella sede italiana del CIHEAM, si è svolto il kick off meeting del progetto Bio-District App – Cultivating Territorial Values with a Bio-District Approach (finanziato da INTERREG GREECE ITALY 2021 -2027), iniziativa volta a promuovere pratiche agricole biologiche sostenibili, attraverso un approccio innovativo basato sui biodistretti, con il supporto di strumenti digitali.

L’incontro ha riunito i partner italiani, CIHEAM Bari (capofila), Associazione del Biodistretto delle Lame, Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali, e greci, AgriFood Partnership of the Region of Western Greece, Innopolis Centre for Innovation and Culture, Municipality of Ancient Olympia.

Il progetto, che si svilupperà tra giugno 2025 e giugno 2027, mira a rafforzare il settore agricolo biologico, favorendo la cooperazione e la condivisione di conoscenze tra attori e comunità locali, creare sinergie durature tra agricoltura biologica, valori territoriali e modelli di biodistretto per contribuire alla prosperità delle regioni transfrontaliere coinvolte, sviluppare e implementare una piattaforma digitale comune, in grado di offrire servizi innovativi a supporto del settore agricolo biologico.

Attraverso la metodologia dei Living Labs, Bio-District App intende sviluppare servizi digitali che saranno accessibili a livello transfrontaliero, valorizzando al contempo comunità, produttori e cittadini. L’iniziativa si inserisce nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), promuovendo modelli agricoli rispettosi dell’ambiente, inclusivi e orientati al futuro.

Il meeting di avvio del progetto ha previsto momenti di confronto tecnico, presentazioni delle attività e delle regole di implementazione, oltre a sessioni interattive per lo scambio di buone pratiche. Particolarmente significativa è stata la visita al Biodistretto delle Lame, che ha rappresentato l’occasione per conoscere principi, valori e approcci operativi direttamente sul territorio.

European Researchers’ Night – SHARPER 2025

Venerdì 26 settembre, piazza Umberto I a Bari ospiterà la European Researchers’ Night – SHARPER 2025, la manifestazione che mette in dialogo ricercatori e cittadini, rendendo la scienza protagonista di un racconto vivo e partecipato.

Il CIHEAM Bari sarà presente con un programma che unisce divulgazione scientifica, esperienza sul campo e visione internazionale.
L’apertura ufficiale dell’evento vedrà sul palco alle ore 16:00 l’intervento di Rosanna Quagliariello, che introdurrà il contributo dell’Istituto alle sfide globali legate alla sostenibilità. Dalle 16:00 alle 23:00, presso lo stand dedicato, i ricercatori presenteranno attività e progetti su “Ricerca e innovazione relative ai sistemi alimentari sostenibili nel Mediterraneo e in Africa”, illustrando esperienze concrete che uniscono ricerca applicata, trasferimento tecnologico e cooperazione internazionale. La giornata si chiuderà con il talk delle ore 22:00, in cui Giusy Miuli e Federico Cataldi affronteranno il tema “Innovazione & Imprenditorialità giovanile: supporto alle Startup Agrifood nel Mediterraneo e in Africa”, valorizzando il ruolo delle nuove generazioni nello sviluppo dell’ecosistema agroalimentare.

A sottolineare il senso della partecipazione del CIHEAM Bari è il direttore Biagio Di Terlizzi:

“Al CIHEAM Bari la ricerca non si ferma ai laboratori: diventa trasferimento tecnologico, innovazione e percorsi concreti che rafforzano i Paesi della cooperazione italiana. Il nostro lavoro nasce in un quadro scientifico rigoroso, ma guarda sempre all’impatto reale su territori e comunità, con soluzioni sostenibili e applicabili che consolidino lo sviluppo economico locale. Collaboriamo con colleghi di istituzioni scientifiche di Paesi terzi per sviluppare risposte comuni alle sfide globali dell’agricoltura e delle popolazioni rurali del Mediterraneo e oltre: sicurezza alimentare, scarsità d’acqua, desertificazione, perdita di biodiversità. Partecipare alla Notte dei Ricercatori 2025 è per noi un’occasione preziosa per condividere i risultati delle nostre ricerche, accendere nuove passioni tra i giovani e mostrare quanto la scienza possa incidere sulla vita quotidiana e sul futuro. La ricerca vive di confronto e di domande: solo così diventa davvero forza collettiva e strumento di sviluppo”.

La Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici sarà dunque per il CIHEAM Bari un’occasione per aprire al grande pubblico le porte della propria ricerca e raccontare come, attraverso conoscenze scientifiche e innovazione, sia possibile costruire un futuro più sostenibile per il Mediterraneo e l’Africa.

Il 19 settembre scorso, nei giardini del CIHEAM Bari, si è svolto l’incontro “Medio Oriente, geopolitica e cooperazione”, promosso dal Limes Club Bari Mediterraneo e moderato dal presidente Niccolò Carnimeo. Al tavolo dei relatori si sono confrontati Biagio Di Terlizzi, neodirettore del CIHEAM Bari, Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, e Roberto Bellotti, neoeletto rettore dell’Università di Bari.

Lucio Caracciolo ha ricordato che la geopolitica non offre verità assolute, ma strumenti per leggere il mondo: le carte geografiche - ha spiegato - non descrivono mai in modo neutrale la realtà, ma costringono a ragionare e a tradurre in termini concreti i conflitti che plasmano i rapporti internazionali. Da questa prospettiva si inserisce la riflessione sul declino dell’egemonia americana, tema centrale dell’incontro. Gli Stati Uniti - ha sottolineato - restano una potenza militare incontrastata e continuano a controllare i principali snodi marittimi globali, ma hanno perso la capacità di orientare gli altri Paesi senza ricorrere alla forza. È questa la differenza tra potenza ed egemonia: la prima si misura con armi e risorse, la seconda con l’influenza e la credibilità. Proprio qui risiede la fragilità americana, aggravata dalle divisioni interne, dalla polarizzazione politica e dal deterioramento delle istituzioni.

L’Italia, che per decenni ha trovato stabilità sotto l’ombrello statunitense, si trova oggi priva di questo punto di riferimento. In un Mediterraneo sempre più instabile, da cui dipendono commercio ed energia, diventa necessario imparare a pensare con la propria testa e a sviluppare una strategia autonoma. Anche l’Europa, ha osservato Caracciolo, fatica a trovare coesione e ad assumere un ruolo credibile nello scenario globale, mentre altre potenze si muovono con maggiore determinazione. La Cina rivendica la sua grandezza precoloniale, la Russia richiama la tradizione imperiale, la Turchia rilancia l’eredità ottomana. Non esistono più blocchi rigidi come durante la Guerra Fredda, ma relazioni fluide e negoziate di volta in volta. Sullo sfondo, la competizione tecnologica tra Stati Uniti e Cina sembra destinata ad accentuare un divario che l’Europa difficilmente riuscirà a colmare.

Il Mediterraneo, in questo quadro, appare fragile e vulnerabile. L’Italia, priva di accesso diretto agli oceani, dipende dal Canale di Suez e da Bab al-Mandab, passaggi oggi minacciati da conflitti e attacchi che mettono a rischio la sicurezza delle rotte commerciali. Una condizione che rende più urgente ripensare la politica mediterranea e affrontare con lucidità le sfide che ne derivano.

Non è mancato al dibattito un riferimento a Israele, definito da Caracciolo un Paese fragile, la cui scelta di intensificare il conflitto con Hamas rischia di destabilizzare ulteriormente l’intera regione.

Dal piano dell’analisi geopolitica, la discussione si è poi spostata su quello della cooperazione. Di Terlizzi e Bellotti hanno sottolineato il ruolo che istituzioni come il CIHEAM Bari e l’Università di Bari possono giocare nello sviluppo agricolo, nella sicurezza alimentare e nella formazione avanzata, strumenti fondamentali per trasformare le fragilità globali in opportunità di resilienza e crescita sostenibile.

L’incontro si è chiuso con la consapevolezza di un mondo in piena transizione: l’egemonia americana vacilla, l’Europa fatica a trovare una voce unica, le potenze emergenti avanzano. In questo scenario, il Mediterraneo resta un crocevia decisivo, ma esposto a tensioni e rischi. Per l’Italia e per l’Europa la sfida è costruire una strategia autonoma, capace di coniugare sicurezza, sviluppo e dialogo, senza affidarsi più soltanto a vincoli esterni.

The FOODGaP Project, funded under the Interreg NEXT MED Programme, is officially starting with a kick-off meeting scheduled for 29–30 September in Athens, hosted by the European Public Law Organization (EPLO).

Led by CIHEAM Bari, FOODGaP brings together a diverse partnership including the City of Tyre (Lebanon), Houmt Souk (Tunisia), the Metropolitan City of Rome (Italy), the Metropolitan City of Mersin (Türkiye), and EPLO (Greece). With a total budget of €1,320,573.41 — of which about €1.2 million is co-financed by the European Union — the project is set to address critical challenges in food governance across the Mediterranean.

FOODGaP supports local authorities and stakeholders in developing participatory and coordinated food policies at both local and cross-border level. The project focuses on two key dimensions:

By bridging governance gaps, the project aims to empower municipalities and communities to co-create inclusive, equitable, and locally driven food policies. New approaches to food access and integration of local policies will be experimented with and highlighted within the Mediterranean Food Policy Coalition, ensuring visibility and advocating for stronger engagement at higher policy levels.

The launch of FOODGaP marks an important step toward building resilient, participatory, and sustainable food systems in the Mediterranean, with local communities at the heart of policy innovation.

#InterregNEXTMED

Progetto: “Italian Pavilion – For an innovative and sustainable culture of water”

L’iniziativa “Italian Pavilion – For an innovative and sustainable culture of water”,  finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e realizzata dal CIHEAM Bari, in collaborazione con lo Studio Carlo Ratti Associati, muove dagli sforzi congiunti di Italia e Brasile in materia di sviluppo sostenibile, lotta al cambiamento climatico e gestione razionale dell’acqua, oltre che dall’interesse del Brasile nel promuovere l’architettura sostenibile in risposta alle sfide ambientali globali.

In particolare, l’iniziativa prevede la realizzazione e l’animazione di una piattaforma galleggiante (denominata “AquaPraça”), un’opera d’arte disegnata da Carlo Ratti Associati e Höweler + Yoon Architecture, che ospiterà, nell’ambito della COP30 di Belém, in Brasile, incontri tecnico-scientifici sulla gestione delle risorse naturali ed eventi culturali di sensibilizzazione sul tema dell’acqua come fattore di sviluppo sociale ed ambientale.

Con la presente Manifestazione di Interesse si invitano le eccellenze italiane del settore privato a sostenere il trasporto, l’esposizione e la fruizione a Belèm dell’opera “AquaPraça”, inclusa la realizzazione di uno o più eventi culturali e tematici ospitati sulla Piattaforma.

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